OT: Olimpiadi 2018 – Parte II
Potete trovare la Parte I qui:
GRAN BRETAGNA
Il Team GB parte con l’obiettivo di otenere cinque medaglie, che sarebbero un record per questo Paese nelle Olimpiadi invernali, anche se quelle potenzialmente raggiungibili potrebbero anche essere una decina.
Ci si aspetta molto dal Curling, nel quale sia la rappresentativa maschile che quella femminile dovranno difendere, e possibilmente migliorare, i podi ottenuti a Sochi. La Gran Bretagna si è qualificata grazie ai risultati ottenuti ai Mondiali dalla Scozia, perché, come nel Calcio e nel Rugby, al di fuori delle Olimpiadi ci sono Federazioni separate.
Nello Skeleton femminile Lizzy Yarnold – Campionessa olimpica in carica – e Laura Deas hanno chiuso la CdM fra le prime dieci: un posto sul podio non è utopia, ma partono dalla seconda fila, mentre nella gara maschile Dominic Parsons e Jeremy Rice sarebbero più che soddisfatti di un posto tra i primi dieci.
Nello Slittino, nel Bob a 2 maschile ed in quello femminile (Mica McNeill potrebbe ambire alla top 10) non ci sono grandi pretese, mentre nel Bob a 4 sia Lamin Deen che Brad Hall hanno portato i propri equipaggi sul podio in questa stagione di CdM: non partono fra i favoriti, ma un buon piazzamento è alla portata.
Nel Pattinaggio di figura il Regno Unito è rappresentato solamente nella Danza, nella quale Nick Buckland e Penny Coomes dovrebbero finire nella top 10, mentre nel Pattinaggio di velocità Short Track può andare a medaglia Elise Christie.
Nello Sci Alpino lo slalomista Dave Ryding può dare la caccia ad una medaglia che sarebbe storica: rispetto allo scorso anno sembra leggermente in flessione, oltre al fatto che Hirscher e Kristoffersen paiono di un altro pianeta, ma resta comunque uno dei migliori interpreti in questa specialità. In campo femminile Alex Tilley può fare una figura dignitosa nelle discipline tecniche, avendo già ottenuto qualche piazzamento fra le migliori 30 in CdM.
Nel Biathlon c’è solo l’ex soldatessa Amanda Lightfoot, atleta che gareggia regolarmente in CdM, seppur raramente superi la metà della classifica: nello Sci di fondo gli Scozzesi Andrew Young e, soprattutto, Andrew Musgrave hanno invece concrete possibilità di medaglia.
Nello Sci freestyle, James Woods, Katie Summerhayes ed Isabel Atkin ci possono provare nello Slopestyle, mentre nello Snowboard quella con maggiori possibilità di medaglia è Katie Ormerod nel Big Air.
GRECIA
Non può certo mancare la Nazione che ha inventato le Olimpiadi.
Delegazione giusto di rappresentanza, con 4 atleti equamente distribuiti fra Sci Alpino (Ioannis Antoniou e Sophia Ralli) e Sci di Fondo (Apostolos Angelis, all’uso anche biathleta, e Maria Danou).
HONG KONG
Una sola rappresentante nelle discipline tecniche dello Sci Alpino, Arabella Ng.
UNGHERIA
Delegazione di una ventina di atleti, che cercheranno di portare la prima medaglia olimpica invernale all’Ungheria, ferma a quota 6 – tutte nel pattinaggio di figura – da Lake Placid 1980.
Lo sport in cui si punta di più è lo Short Track, in cui l’Ungheria è una potenza a livello europeo, ma quando entrano in scena le big asiatiche e nordamericane spesso non riesce a tenere il passo.
Quasi tutte le speranze sono sul giovane Sándor Liu Shaolin (22, padre cinese e madre ungherese), già presente a Sochi, e sul fratellino Shaoang Liu (19), che arrivano in Corea dopo aver conquistato medaglie mondiali e podi in CdM, e rientrano quindi fra i favoriti: potranno inoltre trascinare i compagni Viktor Knoch e Csaba Burján (o Bence Oláh) nella staffetta, in cui la vittoria è difficile, ma non una medaglia.
In campo femminile difficile che arrivino medaglie individuali, ma ci può fare un pensiero la staffetta.
Restando sul ghiaccio, nel Pattinaggio di velocità pista lunga Konrád Nagy non dovrebbe lasciare il segno, mentre nel Pattinaggio di figura Ivett Tóth avrà probabilmente come obiettivo l’entrata nelle migliori venti nel singolo femminile.
Dalla neve non dovrebbero arrivare soddisfazioni: ci sono rappresentanti nello Sci freestyle, nello Sci di fondo e nello Sci alpino, dove c’è l’ex-Croato Dalibor Šamšal, che talvolta riesce ad entrare nei 30 in CdM.
Sempre nello Sci Alpino peserà l’assenza per infortunio di Edit Miklós, che nelle discipline veloci avrebbe potuto ambire ad entrare nella top 10.
ISLANDA
Bandierine nello Sci alpino (Sturla Snær Snorrason e Freydís Halla Einarsdóttir) e nello Sci di Fondo (Snorri Einarsson, Isak Stianson Pedersen e Elsa Guðrún Jónsdóttir), senza particolari pretese.
Sarà colpa dei troppi campi da calcio indoor costruiti, che hanno tolto giovani alle discipline invernali ! J
INDIA
Sesta, e a quanto pare ultima, Olimpiade per l’ormai mitico slittinista Shiva Keshavan, classe 1981, che ha madre italiana ed ha studiato in Italia. Più volte Campione d’Asia, dopo il ritiro intende dedicare maggior tempo alla recluta ed alla formazione di nuovi praticanti di questo sport nel suo Paese.
Ci sarà anche un fondista, tale Jagdish Singh.
IRAN
Quattro rappresentanti, equamente divisi fra uomini e donne, nei soliti sport: Sci Alpino (Mohammad Kiyadarbandsari e Forough Abbasi) e Sci di Fondo (Seyed Sattar Seyd e Samaneh Beyrami Baher).
IRLANDA
Oltre alle consuete rappresentanze nello Sci Alpino (Patrick McMillan, ex rugbista, e Tess Arbez) e nello Sci di Fondo (Thomas Hjalmar Westgård, metà Norvegese, metà Irlandese), c’è anche un atleta nello Sci Freestyle (Brendan Newby, Halfpipe).
Tuttavia l’atleta che dovrebbe figurare meglio è Seamus O’Connor, snowboarder nato e cresciuto negli USA – come Newby – da famiglia di evidenti origini irlandese, che nell’Halfpipe potrebbe ottenere un piazzamento dignitoso (a Sochi fu 14esimo).
ISRAELE
La rappresentanza più numerosa viene dal Pattinaggio di figura, in cui Oleksii Bychenko è fra i migliori pattinatori europei e potrebbe chiudere fra i primi 10.
Nella gara a coppie ci saranno Paige Conners ed Evgeni Krasnopolski, che potrebbero entrare nella top 20, mentre nella danza parteciperanno Adel Tankova e Ronald Zilberberg.
Israele prenderà in via anche nel Team Event, cui parteciperà anche Aimee Buchanan nel singolo femminile.
Le probabilmente uniche possibilità di medaglia vengono dallo Short Track, dove c’è Vladislav Bykanov, grande protagonista agli Europei di Dresda di poche settimane fa.
Si segnalano anche uno sciatore alpino, Itamar Biran, ed un rappresentante nello Skeleton, Adam Edelman, che ha ottenuto buoni risultati nel circuito nordamericano (livello inferiore alla CdM).
ITALIA
Salvo circostanze particolarmente sfortunate, lo Sci Alpino qualche soddisfazione la dovrebbe dare: in campo femminile dovrebbero esserci maggiori possibilità, con Sofia Goggia e Federica Brignone che possono centrare il podio in tutte le discipline ad eccezione dello Slalom. Marta Bassino e Manuela Mölgg forniscono altre valide opzioni per il Gigante, mentre Johanna Schnarf e Nadia Fanchini per le discipline veloci. In campo maschile possono arrivare buoni piazzamenti dalle discipline tecniche, ma quasi tutte le speranze sono riposte sui tre moschettieri altoatesini della velocità: Dominik Paris, Petter Fill e Christof Innerhofer. Nella Combinata attenzione al gigantista Riccardo Tonetti, che si sa disimpegnare discretamente anche in Slalom, di cui è Campione italiano, e che potrebbe diventare pericoloso se finisse la discesa fra i primi 30.
Nello Sci di Fondo praticamente tutte le speranze sono riposte su Federico Pellegrino, che ha a disposizione due gare – la Sprint e la Team Sprint in coppia con Dietmar Nöckler – per cercare di portare a casa almeno una medaglia. Nelle gare di distanza può fare una bella figura anche Francesco De Fabiani, e la staffetta può puntare ad una prestazione dignitosa, ma il podio sembra difficile. In campo femminile è notte fonda.
Nella Combinata Nordica si punta tutto su Alessandro Pittin, che è il fondista più forte della disciplina, ma lo stesso non si può dire anche per il salto, pertanto spesso parte con talmente tanto distacco nel segmento di fondo che le sue grandi rimonte non sono sufficienti a raggiungere il podio. Comunque ci può provare nella gara dal trampolino piccolo, in cui i distacchi dati dalla prova di salto sono minori.
Restiamo in tema e passiamo alle gare di Salto speciale, in cui l’Italia porta due quartetti.
In campo maschile non ci sono possibilità di medaglia per Sebastian Colloredo, Davide Bresadola ed i giovani Federico Cecon ed Alex Insam, il quale è senza dubbio il più promettente e forse già il più competitivo: l’obiettivo è quello di portare atleti alla seconda serie, e quindi fra i primi trenta, mentre nella gara a squadre si tenterà di piazzarsi fra le prime otto, ma non sarà facile perchè il figlio d’arte Cecon solitamente non gareggia in CdM.
In campo femminile c’è più spazio, in quanto alcune Nazioni sono relativamente più deboli (vedi Polonia) ed il livello generale è relativamente più basso che in campo maschile, pertanto le Azzurre – le sorelle Malsiner, Elena Runggaldier ed Evelyn Insam – sono relativamente più competitive: la medaglia è difficile, ma possono arrivare buoni piazzamenti (non c’è la gara a squadre).
Possono arrivare buone soddisfazioni dal Biathlon, nel quale si cercherà di migliorare il bilancio di un bronzo conquistato a Sochi (stimiamo da una a tre medaglie).
In campo femminile la pattuglia azzurra è molto competitiva: tutti gli occhi sono puntati su Dorothea Wierer, a podio diverse volte in stagione, in particolare nella gara ad Inseguimento, e fra le top 5 in classifica generale di CdM, ma anche la giovane Lisa Vittozzi è molto completa e può puntare ad una medaglia nelle gare individuali: Alexia Runggaldier, precisissima al tiro ma non velocissima sugli sci, può fare bene nella gara individuale, in cui ottenne il bronzo ai Mondiali dello scorso anno, mentre Nicole Gontier, che ha caratteristiche opposte, può fare bene nella sprint, dove le sessioni di tiro sono solo due.
Di conseguenza l’Italia si può giocare una medaglia anche e soprattutto nella staffetta femminile, in cui può trovare posto la solida Federica Sanfilippo ed, eventualmente, Karin Oberhofer, al momento nominata come riserva in quanto sta tornando in forma dopo una sosta per maternità.
Se l’Italia ha buone possibilità di medaglia nella staffetta femminile, forse ne ha ancora di più in quella mista (due donne e due uomini), in quanto può schierare, oltre a Vittozzi e Wierer, anche due uomini molto competitivi, Lukas Hofer e Dominik Windisch, e quindi nel complesso un quartetto molto solido, anche perchè alcune Federazioni sono competitive solo in uno dei due settori.
In campo maschile c’è un certo divario fra gli atleti di punta – Hofer e Windisch – e gli altri, anche se Thomas Bormolini è in forte crescita: la staffetta pertanto, salvo coincidenze particolarmente fortunate, potrebbe essere soddisfatta di un quinto posto: pure in campo individuale le possibilità non sono molte, anche perchè Johannes Boe e Fourcade lasceranno poco spazio sul podio.
Ridotta all’osso la rappresentanza nello Sci Freestyle, in cui portiamo solo atleti nello Ski Cross, che oltretutto non partono fra i favoriti: fra essi c’è l’ex discesista Siegmar Klotz, che lo scorso anno ha deciso di cambiare disciplina con discreti risultati. Spiace per l’assenza di Silvia Bertagna, seconda in classifica generale nel Big Air, che però è disciplina olimpica solo nello Snowboard: avrebbe potuto comunque partecipare nello Slopestyle, ma la Federazione ha scelto di rifiutare uno slot che aveva ricevuto come riallocazione in seguito a rinunce di altri Paesi.
Più folta la delegazione nello Snowboard, dove ci sono ottime carte a disposizione nello Slalom Gigante Parallelo maschile (Aaron March, Mirko Felicetti e, soprattutto, Edwin Coratti e Roland Fischnaller), nel Cross maschile (Omar Visintin, Emanuel Perathoner e Michele Godino) ed in quello femminile (Michela Moioli è la donna da battere, ma ci possono provare anche Raffaella Brutto, Francesca Gallina e Sofia Belingheri).
Passiamo al ghiaccio con l’unica rappresentanza in uno sport di squadra, quella del Curling maschile (Retornaz, Ferrazza, Mosaner, Gonin, Pilzer), che si è qualificato per la prima volta “sul campo”, in quanto a Torino aveva il posto garantito come Paese ospitante: improbabile possa arrivare una medaglia, ma si può fare una figura più che dignitosa. Peccato manchi la rappresentativa femminile, bronzo agli ultimi Europei, che è stata eliminata all’extra-round dello spareggio qualificazione.
Nello Slittino, i cugini Kevin e Roland Fischnaller sono le principali carte azzurre nel singolo maschile: non sarà facile infilarsi fra i Tedeschi, anche perché ci sono pure Russi ed Austriaci, ma ci possono provare, così come Malleier/Nagler e Restner/Rieder nel doppio, e Sandra Robatscher nella gara femminile. Ci sono possibilità pure nella staffetta: su quattro gare potrebbe arrivare una medaglia.
Riguardo alle altre discipline che si svolgono nel budello, bravi Bertazzo, Bilotti, Fontana e Variola a qualificarsi nel Bob a 4, e Joseph Luke Cecchini nello Skeleton maschile, ma non ci sono possibilità di medaglia, e probabilmente neanche di un piazzamento nella top 10.
Nel Pattinaggio di Figura, Carolina Kostner è sempre l’atleta di punta: una medaglia è difficile, ci proverà senza troppe pressioni, visto che una se la è già messa al collo a Sochi, altrimenti arriverà un piazzamento a ridosso nel podio. Non lontani dalla zona medaglie potrebbero finire anche Cappellini/Lanotte nella danza: pure Guignard/Fabbri (Danza), Marchei/Hotarek (Pattinaggio artistico di coppia) e Della Monica/Guarise (Pattinaggio artistico di coppia) dovrebbero ben figurare con piazzamenti intorno alla decima posizione.
L’Italia potrebbe puntare a far bene nel Team Event, se riuscisse a limitare i danni nel Singolo maschile.
Nello Short Track le speranze sono tutte nel campo femminile, in cui Arianna Fontana proverà ad arricchire la sua già importante bacheca: tuttavia non sarà la sola azzurra a puntare ad una medaglia, in quanto anche Martina Valcepina sta ottenedo ottimi risultati, ed insieme possono provare a trascinare sul podio anche la staffetta, che verrà completata da due fra Lucia Perretti, Cynthia Mascitto e Cecilia Maffei.
Nel Pattinaggio di velocità pista lunga l’Italia punta molto sulla Mass Start, che fa il proprio esordio ai Giochi: Andrea Giovannini in campo maschile, Francesca Lollobrigida (pronipote di Gina) e Francesca Bettrone in campo femminile, fanno parte della rosa dei favoriti.
Nelle gare “classiche”, lo stesso Giovannini e Nicola Tumolero possono avvicinare il podio, e pure dall’inseguemento a squadre può arrivare una buona prestazione.
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