OT: Olimpiadi 2018 – Parte II
MONACO
Ormai consueta la presenza nel Bob, in cui Rudy Rinaldi, il pilota, e Boris Vain hanno ottenuto qualche piazzamento fra i migliori 20 in CdM.
Ci sono anche due sciatori, l’italo-monegasca Alexandra Coletti, che quando non esce di pista talvolta entra nelle prime 30 in CdM nelle discipline veloci, ed Olivier Jenot, che prenderà il via in quasi tutte le discipline.
MONGOLIA
Due fondisti, uno per genere, che ovviamente finiranno nelle retrovie: Achbadrakh Batmunkh, che sarebbe l’uomo, e Otgontsetseg Chinbat, che sarebbe la donna.
MONTENEGRO
Tre atleti presenti nei soliti sport di rappresentanza: ci sono gli sciatori alpini Eldar Salihović e Jelena Vujičić, e la fondista Marija Bulatović.
MAROCCO
Due rappresentanti: nello Sci Alpino c’è il marocco-canadese Adam Lamhamedi, che nel 2014 a Innsbruck vinse la gara del Super G nella prima edizione delle Olimpiadi Invernali Giovanili, ma in Corea, come a Sochi, gareggerà nelle discipline tecniche.
Nello Sci di Fondo c’è Samir Azzimani, che otto anni fa a Vancouver scese in pista nello Sci Alpino.
PAESI BASSI
Tutto in uno Sport, o quasi. Delle 110 medaglie ottenute dagli Olandesi nelle Olimpiadi invernali, 105 arrivano dal Pattinaggio di velocità pista lunga, quasi equamente divise fra i vari materiali (35 O, 36 A, 34 B).
Dei 33 atleti presenti, 20 sono pattinatori di velocità su pista lunga, e se contiamo anche quelli che gareggeranno nello Short Track, arriviamo a 29.
Prima di passare al pattinaggio, partiamo allo Snowboard, in cui i Paesi Bassi possono puntare ad una medaglia con Cheryl Maas (slopestyle e, soprattutto, big air, discipline nelle quali nel 2014/15 vinse le relative Coppe di specialità) e la 21enne Michelle Dekker (Slalom Gigante parallelo).
C’è un’atleta pure nello Skeleton femminile, in cui Kimberley Bos può arrivare nella top 10
Passiamo allo Short Track, in cui in campo maschile Sjinkie Knegt è uno dei favoriti su tutte le distanze e non dovrebbe mancare almeno una medaglia; in campo femminile quella con maggiori possibilità di medaglia sembra Suzanne Schulting, ma ci possono provare anche Yara van Kerkhof e Rianne De Vries. Le staffette possono entrambe finire sul podio.
E’ giunto il momento di parlare della specialità della casa, il Pattinaggio di velocità pista lunga, in cui talvolta le Olimpiadi sono trasformate in una sorta di Campionato dei Paesi Bassi, che permette agli Orange di finire spesso fra le prime posizioni del medagliere. Da notare come siano presenti punti di contatto (cultura del velodromo, ricerca di aerodinamicità etc.) fra questo sport ed il Ciclismo, altro sport molto popolare fra i sudditi di Re Guglielmo Alessandro.
Nel comparto maschile sui 500m punteranno alla vittoria Kai Verbij, Ronald Mulder e Jan Smeekens, sui 1000m lo stesso Verbij è il favorito, ma ci saranno anche Kjeld Nuis e Koen Verweij, che faranno anche i 1500m con Patrick Roest.
Sulle lunghe distanze (5000m e 10000m) entra in scena Sven Kramer, plurimedagliato Re della disciplina: fra i suoi rivali ci sono i connazionali Jan Blokhuijsen, Jorrit Bergsma e Bob de Vries.
A Sochi gli Olandesi fecero tripletta sia sui 5000m che sui 10000, oltreche nei 500m: in pratica sfuggirono loro solo 3 medaglie delle 15 in palio nelle gare individuali maschili, fra cui – per 3 millesimi – l’oro nei 1500m. Ovviamente arrivò anche l’oro in staffetta, per il quale restano i favoriti anche nel 2018, cosa che potrebbe non valere per la “novità” Mass Start.
Fra le donne, Marrit Leenstra (500m, 1000m, 1500m) è fra le favorite nelle distanze più brevi, dove ci può provare anche Jorien ter Mors, che gareggerà anche nello Short Track.
Nelle medie distanze c’è Ireen Wüst (1000m, 1500m, 3000m), che a Sochi prese medaglie in tutte le gare cui partecipò, ma anche Lotte van Beek (1500, distanza su cui le Olandesi potrebbero piazzarne più di una podio), mentre con l’aumento dei chilometraggio entrano in scena Carlijn Achtereekte (3000m), Antoinette de Jong (3000m), Esmee Visser (5000m) ed Annouk van der Weijden (5000m). Inutile dire che per la gara ad inseguimento a squadre un posto sul podio è l’obiettivo minimo, mentre per la Mass Start le principali speranze sono su Irene Schouten.
NUOVA ZELANDA
Per il momento il medagliere neozelandese alle Olimpiadi invernali è abbastanza spoglio, in quanto vi è solo un Argento conquistato nel 1992 nello Sci Alpino: dopo i Giochi di Pyeongchang non è detto che sarà ancora così.
Le principali speranze vengono dallo Snowboard, dove fra gli uomini sia Carlos Garcia Knight che Tiarn Collins hanno possibilità di finire sul podio nel Big Air e nello Slopestyle, stesse discipline in cui ha tutte le carte in regola per provarci Zoi Sadowski-Synnott fra le donne. Da segnalare la mancata qualificazione di Christy Prior, sulla carta una delle più competitive in tali specialità.
Nello Sci Freestyle ci sono diversi atleti che possono ambire a buone posizioni, ma per le medaglie sembra complicato.
Nel pattinaggio di velocità attenzione ai Kiwi nella Gara ad inseguimento a squadre, composta da Shane Dobbin, Reyon Kay e Peter Michael; quest’ultimo può piazzarsi bene anche nella gara individuale sui 5000m.
NIGERIA
Debutto alle Olimpiadi invernali per lo Stato africano, che schiera una delegazione tutta al femminile, e tutta impegnata nel tracciato dell’Alpensia Sliding Centre.
Nel Bob a 2 ci saranno Seun Adigun, pilota che viene dall’Atletica leggera, nata negli USA da famiglia nigeriana – è nipote del grandissimo giocatore di pallacanestro Hakeem Olajuwon – ed Akuoma Omeoga.
Nello Skeleton c’è Simidele Adeagbo, altra atleta che è nata in Nord America (Canada) da famiglia nigeriana, ed altra atleta che viene dall’Atletica leggera: infrange una serie di record nella disciplina (prima atleta africana, nigeriana e di colore nella disciplina).
Continua nella Parte III.
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