Maicon e lo scherzo del pepe in culo
Qualche giorno fa, in Brasile, ha destato grande stupore l’esclusione di Maicon dalla nazionale verdeoro, addirittura il giocatore, dopo essere partito titolare nei piani del neo-allenatore Dunga, era stato cacciato dal ritiro.
Il motivo? Secondo il sito brasiliano Olè do Brazil sarebbe da ricercare nell’eccessiva predisposizione del terzino della Roma ad una vita non propriamente da atleta. In particolare, il portale spiega che la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sia stata una notte in discoteca assieme ai compagni Elias ed Oscar con rientro in ritiro alle 7 della mattina. La serata sarebbe stata movimentata soprattutto dall’eccessiva ebbrezza di Elias che, complici diversi drink in corpo, avrebbe rovinato il divertimento agli altri due. Da lì la grande idea di Maicon di farla pagare al molesto compagno: il terzino della Roma, atteso che Elias si fosse addormentato, si sarebbe recato nella cucina dell’albergo per prendere pepe e latte condensato. Una volta tornato in stanza avrebbe poi cosparso il sedere del compagno, ancora completamente ubriaco, con il pepe e spolverato un pò di latte condensato sui vestiti di quest’ultimo. Al suo risveglio, Elias avrebbe avvertito forte bruciore provenire dal proprio fondoschiena e, chieste spiegazioni a Maicon, questo gli avrebbe fatto credere che il motivo fosse dovuto ad un rapporto sessuale gay avuto la sera prima con diversi uomini trovati in discoteca, aggiungendo come prova le macchie bianche (latte condensato) presenti sui vestiti della vittima.
Fosse stato vero, sarebbe stata una delle migliori curiosità legate al mondo del pallone mai ascoltate dal sottoscritto, purtroppo però Olè do Brasil è un sito intenzionalmente satirico. Nella home page il sito si autodefinisce come ironico, pieno di notizie fittizie generalmente ispirate a fatti realmente accaduti, il cui obiettivo non è offendere i fan, ma solo divertire gli amanti dello sport più popolare al mondo.
La cosa realmente triste, come potete vedere nella foto sotto è che qualcuno ha creduto davvero a tutta la storia.
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