Dalla Serie A ai polverosi e pericolosi campi dell’Iraq: l’incredibile storia di Fabio Tricarico.

Ce lo ricordavamo sui campi di pallone italiani, a far legna in mediana con indosso le maglie di Spezia, Empoli, Torino e Sampdoria. Oggi chi lo cercasse lo potrebbe trovere su polverosi campi di pallone Iracheni.
A differenza di altre storie che vi abbiamo raccontato nella nostra rubrica “Che fine ha fatto…?”, l’ex-calciatore Fabio Tricarico è rimasto nel mondo del pallone: fa il talent-scout per una società inglese. Quello che però ci ha stupito è il dove svolgesse il suo lavoro pochi mesi fa: a Ebril, in Iraq, 100Km ad est di Mosul, 100Km ad est dalla guerra.
Tricarivo ha raccontato la sua esperienza al quotidiano Il Giorno, descrivendola come indimenticable: “all’inizio erano 180 i bambini, dai 6 ai 16 anni. Alla fine erano 250. Ovviamente le basi tecniche sono scarse, ma il carattere e l’impegno che i ragazzini ci mettono è qualcosa di straordinario. Hanno ‘fame’ e il carattere, spesso, vale molto più delle qualità tecniche”
L’ex-centrocampista ha poi riferito delle condizioni climatiche quasi disumane per gli allenamenti, possibili solo a tarda sera, dalle 21 alle 23, per le altissime temperature che venivano raggiunte durante la giornata, fino a 50 gradi.
Relativamente alla guerra, Tricarico ha spiegato che le persone con cui lui era a contatto cercavano di non fargli pesare la situazione di conflitto facendogli spesso degli scherzi, ad esempio dicendogli di buttarsi a terra al passaggio di un aereo o al rumore di uno scoppio lontano per poi prenderlo in giro.
Infine Tricarico ha affermato che se ci fosse l’opportunità di tornare in Iraq o in un’altra zona di guerra lo rifarebbe senza problemi anche solo per regalare un sorriso ed un momento di serenità ai ragazzini di quelle zone.
Dalla redazione di thefootballwelike.com i più sinceri complimenti a Fabio Tricarico per la bellissima esperienza !
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