Preview: 2015/16 UEFA Women’s Champions League
Come vi avevamo già anticipato ieri sulla nostra pagina Facebook, oggi inizia la Fase ad Eliminazione Diretta della UEFA Women’s Champions League: vi avevamo promesso due parole sulla competizione, ed eccole qui !
Come nella vecchia Champions League maschile, partecipano alla Competizione solamente le squadre Campioni del proprio Campionato, con l’eccezione delle seconde delle otto Federazioni più forti (fra cui l’Italia, che era sesta, ma ora è scesa all’ottavo posto) secondo il Ranking UEFA femminile, più la squadra Campione in carica (quest’anno l’1. FFC Frankfurt), qualora non si sia già qualificata tramite la Competizione nazionale.
Diversamente dalla UCL maschile, la Fase Preliminare è costituta da una Fase a Gironi (8 Gruppi da quattro squadre), cui partecipano le squadre vincitrici dei 32 Campionati con il ranking più basso.
Le 8 vincitrici dei raggruppamenti, disputati, con partite di sola Andata, in una settimana in una sede fissa, raggiungono le altre 24 pre-qualificate alla Fase ad Eliminazione Diretta, che inizia con i 32esimi di Finale.
Se già la CL maschile risulta spesso poco equilibrata, almeno fino ai Quarti di Finale, la CL femminile lo è ancora meno, visto che i divari sono molto più ampi, sia fra un Paese e l’altro, che all’interno di uno stesso Paese (ad esempio in Francia c’è un abisso fra il PSG, l’OL e le altre, in Danimarca fra il Brondby, il Fortuna Hjorring e le altre), e non sono così rare goleade, anche abbastanza in là nella competizione, anche nei Quarti di Finale o in Semifinale: in questo Turno prevediamo punteggi abbastanza tennistici nelle partite riguardanti, OL, PSG, 1. FFC Frankfurt, Fortuna Hjorring e Wolfsburg.
La Competizione è nata come UEFA Women’s Cup nel 2001, ed è stata rinominata in UEFA Women’s Champions League nella Stagione 2009/10, con l’introduzione delle seconde classificate dei Paesi più forti e della Finale in partita unica.
La squadra Campione è sempre venuta da tre Paesi, Svezia, Germania e Francia, con l’eccezione del successo dell’Arsenal nel 2006/07: anche le altre Finaliste sono quasi sempre usciti da questi tre Paesi, con l’eccezione del Fortuna Hjorring (Danimarca) nel 2002/03 e del Zvezda 2005 Perm (Russia) nel 2008/09.
E’ evidente quali siano i Campionati più forti, Germania e Svezia, e quindi la squadra vincitrice probabilmente uscirà da una delle rappresentanti di questi due Paesi: 1. FFC Frankfurt, VfL Wolfsburg, FC Bayern München (Germania), FC Rosengård, KIF Örebro DFF (Svezia), con l’aggiunta delle due squadre francesi, OL e PSG, che monopolizzano il Campionato locale.
Se vogliamo, possiamo provare a restringere ulteriormente il campo a 1.FFC Frankfurt, VfL Wolfsburg, FC Rosengård, OL e PSG.
Un gradino sotto collocheremmo squadre da Italia, Russia, Danimarca ed Inghilterra, ma più che un gradino è un precipizio, come potete giudicare da alcuni risultati aggregati della scorsa Edizione:
SEDICESIMI: OL – Brescia 14-0, Rosengård – Ryazan VDV (Russia) 5-1
OTTAVI: Frankfurt – Torres 9-0, Rosengård – Fortuna Hjorring 4-1
QUARTI: Frankfurt – Bristol Acedemy 12-0, PSG – Glasgow City 7-0
SEMIFINALI: Frankfurt – Brondy 16-0
Come potete notare vi è la compresenza di club molto importanti anche a livello maschile, e quella di squadre che sono prettamente femminili.
Venendo all’Italia, il movimento è meno derelitto di come spesso venga presentato, in quanto sia a livello di Nazionale che di club più o meno si è sempre difeso abbastanza dignitosamente. Il problema principale è che forse il movimento italiano è fermo allo stesso punto da parecchi anni: è sempre stato su un livello dignitoso, ma da lì non si è mosso, mentre altri Paesi hanno fatto passi in avanti, talvolta anche grandi, o hanno consolidato la propria leadership.
Una delle cause di ciò è che il movimento italiano è quasi esclusivamente dilettantistico – infatti è gestito dalla LND – e sono pochissime le atlete che possono vivere solamente di calcio, con quindi maggiori problemi nello gestire preparazione ed allenamenti e la conseguente difficoltà a colmare il gap con le squadre professionistiche.
Anche i media, che magari un giorno scrivono: “ah ma all’estero è meglio…” sono i primi a non fare la propria parte tutti i giorni (così come quando si lamentano dello svuotamento degli stadi, salvo poi parlare continuamente di quisquilie relative a pochissime squadre, amplificando così il fenomeno, ma questo è un altro discorso).
Recentemente qualcosa si è mosso, con la FIGC che ha obbligato le squadre maschili di Serie A e Serie B (più avanti anche quelle di Serie C) di fatto a creare un settore giovanile femminile (si inizia con 20 tesserate under 12 - che poi diventeranno 40 - e poi dovranno creare una squadra Giovanissime ed una Allieve).
La Fiorentina si è portata avanti, di fatto inglobando il Firenze, società di Serie A, che diventa formalmente parte del club gigliato, che ha anche fatto alcuni acquisti importanti e potrà mettere a disposizione della sezione femminile alcune infrastrutture e competenze di quella maschile.
Tornando alle partite di oggi, l’Italia è fra le prime 8 Federazioni (dal prossimo anno saranno 12) che schiereranno ai nastri di partenza due partecipanti, l’ASD AGSM Verona FC, Campione d’italia, e l’ACF Brescia Femminile.
Alle 19 il Verona, che era testa di serie, scende in campo in Austria contro il St. Pölten-Spratzern, avversario alla portata, anche se non da sottovalutare, mentre alle 20.45 al Rigamonti arriverà un avversario di grande nome per il Brescia: il Liverpool Ladies FC.
Inglesi leggermente favorite, ma la sfida potrebbe essere abbastanza equilibrata, e verrà trasmessa in diretta da RaiSport.
Visto che da qualche anno la UEFA ha deciso che le Finali delle due Champions League, maschile e femminile, debbano giocarsi nello stesso Paese e nella stessa settimana, e che quella maschile si disputerà a San Siro, quella femminile si disputerà il 26 Maggio al Mapei Stadium di Reggio Emilia.
Per ulteriori informazioni sull’Edizione di quest’anno: https://it.wikipedia.org/wiki/UEFA_Women%27s_Champions_League_2015-2016.
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