Dal campo alla fabbrica: quando il calcio non paga

La storia che vi raccontiamo oggi ci fa capire ancor di più quanto, al di là dei milioni di euro che girano in Serie A, in provincia il calcio non sia il paradiso dorato che tanti media ci vorrebbero far immaginare.
Michele è un giocatore storico del Lumezzane, milita nella squadra lombarda più o meno dal 2006, ma all’illusione del mondo del pallone ha scelto la vita dura di una fabbrica di stampi in alluminio.
Il motivo della sua scelta la spiega ai media così: “Sto per diventare padre e al sogno del calcio ho preferito la sicurezza di un posto di lavoro fisso. Avrei dovuto chiudere a fine stagione, ma avrei rischiato di perdere il posto e non avete idea delle file che che ci sono per un posto di lavoro fisso“.
Così Pini lascia il calcio, e senza nemmeno rimpiangere lo stipendio da calciatore: “Da operaio prenderò quasi 2.000€ al mese che è circa la cifra che prendevo da calciatore”.
Oltre ad esprimere il massimo rispetto per la scelta di Michele, la redazione di Thefootballwelike fa al ragazzo un grandissimo in bocca al lupo per la nuova avventura !
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