Adebayo Akinfenwa: il trippone nero terrore dei razzisti
Cari amici lettori, visto il grande successo ottenuto dalla rubrica Calciatori Grassi di TheFootballWeLike (/calciatori-grassi/) e dall’ultimo nostro articolo su Adebayo Akinfenwa (/calciatori-grassi/calciatori-grassi-adebayo-akinfenwa/), abbiamo deciso di documentarci ulteriormente su questo grande, anzi grandissimo, calciatore alla ricerca di qualche episodio curioso che avesse caratterizzato la sua carriera sportiva e ne abbiamo trovato uno che sembra perfetto per il nostro sito ed i nostri lettori.
Come vi avevamo raccontato nel precedente articolo, la carriera di Akinfenwa inizia nella fredda Lituania tra le fila del FK Atlantas. La prima esperienza lontano da casa parte tra difficoltà di ambientamento e brutti episodi di razzismo. Come raccontato dallo stesso calciatore, Akinfenwa, durante le partite, era bersaglio di continui “buuu” e cori di scherno sia da parte dei suoi tifosi che di quelli avversari. Qualche tempo dopo, Adebayo, fiaccato dal difficile adattamento ad un mondo tutto nuovo e stanco del razzismo che respirava intorno a sè, chiama al telefono il fratello per comunicargli la decisione di tornare a casa troncando l’esperienza lituana quasi sul nascere. Il fratello però lo fa desistere, insistendo perchè cercasse di reagire positivamente, invece di fuggire alle prime difficoltà.
E’ allora che il nostro bomber decide affrontare i tifosi razzisti proprio nella loro “tana”: la curva del FK Atlantas. Un giorno, con una temperatura al di sotto dello zero, Adebayo si presenta in canottiera deciso a fronteggiare chiunque avesse avuto qualcosa da ridire sul colore della sua pelle. Come potrete ben immaginare, nessuno trovò da dire alcunchè al nostro coraggioso bomber da 100Kg.
Da quel giorno mai più un coro si è levato dalla curva della sua tifoseria, mai nemmeno un commento scortese ad un tiraccio lontano dai pali della porta avversaria.
Ci chiediamo noi: chissà perchè?
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