Scontri&Risse: tifosi dello Zenit invadono il campo ed uno colpisce con un pugno il Capitano della Dinamo Mosca
In questi giorni non vi abbiamo parlato degli eventi antecedenti la Finale di Coppa Italia fra Roma e Napoli, un po’ perché se ne parla ovunque, talvolta forse anche troppo ed a sproposito, un po’ perché la dinamica degli eventi è da ancora da chiarire, ma oggi ci occuperemo di un altro evento meno noto, dove ciò che avviene sul rettangolo verde e ciò che avviene sugli spalti si sono nuovamente incrociati.
Siamo in Russia, precisamente a San Pietroburgo, e la squadra di casa, lo FC Zenit, è in testa al Campionato con 60 punti, 1 in più della Lokomotiv Moskva e 2 in più della CSKA Moskva, e deve affrontare al Petrovskiy Stadium la Dinamo Moskva, quarta in classifica, che non ha più ambizioni di titolo, ma deve difendere il proprio piazzamento in Europa League.
La partita inizia subito bene per lo FC Zenit, che passa in vantaggio al 6′ con una rete del portoghese Danny, ma poi dal 35′ al 71′ la squadra di Andres Villas Boas ha un black out ed in poco più di mezz’ora incassa 4 goal, ad opera di Yosupov, dell’argentino Fernández, dell’ecuadoriano Noboa e del brasiliano, naturalizzato tedesco, Kuranyi, mentre all’84′ Kerzhakov accorcia le distanze.
I goal dell’incontro.
Pochi minuti dopo, all’ 86′, circa 500 sostenitori dello FC Zenit, non sappiamo per quale motivo, presumiamo per la delusione per la imminente sconfitta e per la probabile perdita del Campionato, escono dagli spalti e si piazzano sulla pista d’atletica dietro ad una delle due porte, forse per intimidire i giocatori della Dinamo o per cercare di spronare i propri.
Quando gli invasori sembrano sul punto di ritornare al loro posto, pare scoppi una rissa fra alcuni giocatori (nei video si vede solamente il portoghese Danny che cerca di trattenere un compagno di squadra indemoniato, il venezuelano Rondòn), il che porta alcuni ultras a ritornare sui propri passi e ad invadere il terreno di gioco, ed uno di loro colpisce con un pugno il Capitano della squadra ospite, Vladimir Granat.
L’invasione di campo.
Il match viene definitivamente sospeso dall’arbitro, ed è probabile che il 2-4 venga omologato, o che venga data allo Zenit partita persa a tavolino per 0-3, mentre il club di casa con un comunicato prende le distanze dagli avvenimenti, dicendo di comprendere la delusione dei propri sostenitori, ma che l’hooliganismo e gli scontri non sono mai ammessi su un terreno di gioco, e che ciò influenza negativamente l’immagine del club.
Infine il club si dice pronto a modificare i rapporti con i propri sostenitori ed esprime preoccupazione per la salute di Vladimir Granat, cui vanno gli auguri di pronta guarigione:http://it.fc-zenit.ru/852/.
Il pugno ricevuto da Vladimir Granat.
Lasciamo a voi ogni giudizio sugli avvenimenti, prima di chiudere ci preme sottolineare due cose:
1. la presenza, sulla panchina dello FC Zenit, di un soggetto quasi completamente avvolto in una coperta, tanto che sembra porti lo chador: egli è nientemeno che Andrey Arshavin.
2. la somiglianza fra l’arbitro dell’incontro ed il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
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