CD Tenerife – UD Las Palmas dal vivo: il derby delle Canarie, rissa e cinque espulsi (anche Boateng in ciabatte)
Le squadre
Doverosa una brevissima introduzione sulle due squadre in campo che probabilmente non tutti voi conosceranno. Il Tenerife è una squadra di Segunda División spagnola, ne viene da un campionato di media alta classifica e nutre forti speranze di tornare nella Liga per la prossima stagione. Il Las Palmas, squadra di Las Palmas de Gran Canaria, milita invece nella Liga spagnola e, dopo un ottimo campionato ambisce, perlomeno, alla permanenza nella massima serie.
Il prepartita e l’ingresso
Chi vi scrive è stato accompagnato allo stadio da tre tifosi locali abbonati alla squadra di casa: Aday, Ale e Jonay (che ringrazio ancora anche da questa pagina). L’arrivo allo stadio, in macchina, è particolarmente agevole e ci siamo recati subito alla biglietteria: 7 € per una popular alta, tutto sommato prezzo onesto.
Il rituale della birretta prima della partita avviene in un bar vicino allo stadio presidiato da tifosi di casa. L’impressione è che tutti tengano alla partita in quanto derby, ma non sembra esserci il pubblico delle grandi occasioni. Rispetto al tifoso medio “europeo” si nota immediatamente un vestiario diverso da parte dei supporters di casa: la predominanza di infradito e canotte da basket salta subito all’occhio, ma è curioso come tantissimi abbiano con loro una sciarpa nonostante il caldo.
L’ingresso allo stadio Heliodoro Rodríguez López è assolutamente tranquillo, non sembra quasi esserci polizia e gli stuart effettuano un controllo molto blando, senza alcun tipo di perquisizione. Una volta dentro si nota subito la quasi completa assenza di barriere tra un settore e l’altro nonchè tra gli spalti ed il campo. Approfittiamo di questo e da una popular alta, scavalcando una ridicola barriera, ci ritroviamo in tribuna. Il pubblico sembra davvero poco (alla fine 6.500 unità circa).
Il primo tempo
L’ingresso delle squadre in campo avviene quando ancora non sono presenti gli ultras della squadra di casa, i tifosi del Las Palmas, invece, sono pochi e si confondono con il resto del pubblico.
Qui sotto trovate l’elenco di tutti i giocatori scesi in campo:
CD TENERIFE
Dani Hernández; Raúl Cámara, Jorge, Carlos Ruiz, Camille, Edu Oriol, Vitolo, Marc Crosas, Omar, Suso e Nano. Hanno giocato anche: Iñaki, Aitor Sanz, Darixon Vuelto, Cristo, Ale e Younousse.
UD LAS PALMAS
Javi Varas; Michel, David García, Bigas, Dani Castellano, Roque, Momo, Carlos, Boateng, Jonathan Viera e Livaja. Hanno giocato anche: Vicente, David Simón, Tyronne, Arencibia, Borja, Lemos, Montoro, Araujo, Tana e Nabil.
Al contrario dell’altro amministratore Maxi Lozzo, non sono un grandissimo esperto di calciatori, per cui del Tenerife conoscevo solo Vitolo per i suoi trascorsi al Panathinaikos mentre del Las Palmas conoscevo ovviamente Kevin Prince Boateng e Marko Livaja per i loro trascorsi nel campionato italiano e Sergio Araujo come ex-promessa del Boca Juniors.
Dopo il fischio d’inizio, la squadre non danno nemmeno il tempo di mangiare due semi di zucca (che qui vengono consumati in grande quantità durante la partita) che segna il primo gol il Las Palmas con Michel che sfrutta un clamoroso buco sulla fascia sinistra del Tenerife per castigare il poi ottimo portiere venezuelano Dani Hernández.
Il Las Palmas appare subito squadra di categoria superiore, non tanto per capacità tecniche quanto per prestanza fisica, e tiene il pallino del gioco, mentre il Tenerife agisce di rimessa non potendo nemmeno contare su un centroavanti “tanque”, ma disponendo solo di brevilinei.
La stella del Las Palmas, Boateng, viene fischiato ad ogni pallone che tocca, ma non da mai l’impressione di poter essere particolarmente pericoloso.
Francamente il primo tempo non è stato divertente, molto meglio la ripresa.
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