Il caso Anelka, la “quenelle” e il significato del gesto
Fonte: il post.it
Cari lettori, avrete certamente letto o sentito dai telegiornali del putiferio scatenato da Anelka per la sua esultanza denominata “quenelle” (sopra avete una diapositiva). Come noi che scriviamo, avrete sentito che il gesto fatto dal giocatore francese sarebbe una sorta di saluto nazista e come noi avrete pensato: “Ah ! Ma allora non sta alludendo alle sue dimensioni, ma allora un nero che fa un saluto nazista ci è o ci fa ? ” (o forse avrete pensato cose peggiori, ma su questo non vogliamo indagare). Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza sull’episodio e sul controverso gesto.
I fatti: durante la partita tra il West Bromwich Albinon ed il West Ham, con gli ospiti in avanti di un gol, Nicolas Anelka (che diventato musulmano qualche anno fa ha scelto il nome di Abdul-Salam Bilal) ha infilato il portiere avversario, riportando il risultato in pari, ed ha esultato facendo la “quenelle”. La cosa ovviamente non è rimasta confinata al rettangolo di gioco ed Anelka si è ritrovato al centro di feroci polemiche, innescate soprattutto dalle comunità ebraiche francesi, e attualmente una commissione disciplinare della Premier League sta indagando per decidere se squalificarlo e, nel caso, per quante giornate.
Ma cosa è questa “quenelle”, e cosa significa ? Letteralmente, fino qualche anno fa, in Francia il termine indicava solamente una piccola polpetta, ma ultimamente “quenelle” allude ad un gesto che consiste nel tendere un braccio verso il basso e nell’appoggiare la mano dell’altro braccio, piegato, sulla spalla opposta con il palmo aperto e le dita tese. Come sottolineato da molti assomiglierebbe ad un saluto nazista rovesciato. È stato inventato e presentato dal comico Dieudonné sui manifesti diffusi in occasione delle elezioni europee del 2009 (ebbene sì, non solo in Italia abbiamo comici che si candidano alle elezioni), quando presentò una lista antisionista. Di Dieudonné si sa anche che è stato ricevuto nel 2009 dal Presidente iraniano Ahmadinejad (da cui avrebbe ricevuto finanziamenti per la sua «battaglia culturale contro il sionismo») e che nel 2011, durante la guerra civile in Libia, andò a Tripoli ad incontrare Muammar Gheddafi per portargli il suo sostegno contro «l’aggressione dell’occidente». Dieudonné è stato condannato più volte per incitazione all’odio, offese razziste e dichiarazioni antisemite.
Detto questo, fu lo stesso Dieudonné a dichiarare al quotidiano Libération un primo significato del gesto. Disse infatti di essere molto felice «all’idea di trascinare la sua piccola quenelle nel culo del sionismo» e contro «quelli che stanno in alto». Più in generale il comico ha definito la “quenelle” «un simbolo di disobbedienza al sistema», termine in cui rientrano genericamente i politici, la finanza, le banche e i media.
Ovviamente, il buon Anelka, incalzato da stampa e media, ha subito ribadito di non essere nè razzista né antisionista, ma di aver semplicemente fatto il gesto in omaggio al suo amico Dieudonné e come generica protesta contro il sistema. Staremo a vedere cosa deciderà la commissione disciplinare della Premier League e non mancheremo di tenervi aggiornati anche sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/thefootballwelike !
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