Cinque libri d’amore per il football e le gradinate
Cinque libri per cui vale la pena spendere un paio di euro, cinque libri che rappresentano il sentimento più puro della vita tra le “stand” e l’amore per certi personaggi diventati veri e propri idoli, inscalfibili, eterni che il più delle volte vengono associati con il nome del club, con i propri colori e con la loro storia.
Proviamo a dare cinque “consigli per gli acquisti”, cinque titoli che secondo noi non dovrebbero mai mancare negli scaffali di chi ama questo sport. Lo sappiamo, alla fine della cinquina qualcuno storcerà la bocca perché molti saranno i titoli che mancano alla lista,ma promettiamo che una parte 2, prima o poi,metterà tutti d’accordo!
5 – “MILLWALL VS WEST HAM (IL DERBY DELLA WORKING CLASS LONDINESE)”
L’ennesimo capolavoro di Luca Manes, tra i maggiori esperti di calcio inglese in Italia ed autore di altre “opere d’arte”come “London Calling” e “Made In England”,; questa volta ci porta a conoscere le origini di una rivalità tra le più conosciute al mondo, tra le più affascinanti e sicuramente tra le più raccontate, non solo nell’editoria, ma anche al cinema, con la pellicola GREEN STREET HOOLIGANS.
Sfidiamo chiunque a non leggerlo tutto d’un fiato. Un viaggio nella storia dei rispettivi club, delle gioie (poche) e delle sofferenze (tante) che i tifosi degli Hammers e quelli e dei Lions hanno conosciuto nel corso delle epoche. Non solo partite storiche, ma anche sane scazzotate raccontate tra le righe di questa meraviglia.
4 – “HEARTLAND”
Qui siamo di fronte ad un vero e proprio romanzo intimistico e reale, a volte duro, ma allo stesso tempo elegante e sofisticato uscito dalla mente di Anthony Cartwright e non è un caso che sia stato premiato dal The Guardian come migliore uscita tra gli scaffali inglesi lo scorso anno. Un intreccio fatto di politica e calcio nel cuore nero della terra d’Albione, il distretto siderurgico delle West Midlands, dove si respira la lotta tra Laburisti ed il partito nazionalista del British National Party, il football della non-league capace di scatenare una guerra razziale nella cittadina di Dudley, il progetto di una moschea nell’ex area industriale dove una volta sorgevano le acciaierie e l’eterna lotta tra Inghilterra e Argentina (spazio temporale in cui si svolge l’intero racconto).
Quello che balza subito all’attento occhio del lettore è la struttura del libro: dimenticatevi i classici schemi fatti di capitoli e paragrafi lineari e catapultatevi nella scelta stilistica di Cartwright, di sicuro non ve ne pentirete.
3 – “IL MALEDETTO UNITED”
I 44 giorni alla guida del maledetto Leeds United di uno dei personaggi più noti,discussi e amati del calcio inglese, parliamo del mitico Brian Clough.
Questo libro è pura geometria, una linea parallela avvicente della scalata di “Cloughie” dall’Hartlepools al Derby County insieme al fido collaboratore Peter Taylor, tra aneddoti, sfrustrazioni e miracoli sportivi del genio di Middlesborough.
Non possiamo fare a meno di consigliarlo se amate quel calcio romantico e antico che purtroppo ha cessato di esistere, ma non ci sentiamo di scrivere di più a riguardo per non rovinare l’intera atmosfera che David Piece, l’autore, ha creato. ENJOY IT.
Da questo libro è stato anche tratto un film, di cui vi avevamo già parlato nella nostra rubrica Football&Cinema /calcio-cinema/footballcinema-the-damned-united-il-maledetto-united/.
2 – “NOI SIAMO IL WIMBLEDON”
“Football without fans is nothing” e bastarebbe questa frase per descrivere un intero libro.
Una storia d’amore verso i propri colori e verso la propria maglia, una dimostrazione d’affetto che va oltre l’essere presenti sulle “stand” il giorno della partita, un atto di ribellione verso quel calcio moderno che fagocita storia e tradizione del club e che trova nei propri tifosi un’ancora di salvezza solida e pronta a tutto !
Un sentimento d’amore che non rappresenta solamente una squadra, ma un modo di essere e di vivere lo sport e che suscita un sentimento d’appartenenza che rende i membri di un quartiere un tutt’uno con la squadra. È questo quel che racconta Stefano Faccendini: la storia del “family club” Wimbledon, il Wimbledon della “crazy gang”, della FA CUP vinta a Wembley, il Wimbledon di Plough Lane e del mitico Vinnie Jones.
Stefano Faccendini scrive di un calcio lontano dai contratti milionari della Premier League e spiega il senso d’appartenenza più vero e la fedeltà per quei luoghi sacri e per la propria storia che non deve morire usurpata dallo sciacallo di turno, anche se questo significa ripartire dai più bassi livelli della scala calcistica inglese.
Una storia affascinante che ha avvicinato molti, compreso chi vi scrive, a diventare un supporter accanito dei “Wombles” e che mette in primissimo piano l’importanza del tanto bistrattato tifoso in un calcio dove quest’ultimo è sempre più visto come un cliente senza cuore e senza anima. WOMBLES TILL I DIE !
1 – “FEBBRE A 90”
A nostro parere,non esiste libro migliore per spiegare il concetto d’amor calcistico anche per chi non sopporta e, soprattutto, non comprende il senso di questo sport e tutto quello che ci gira intorno.
Un diario diviso in 3 parti, dove il calciofilo Nick Hornby mischia calcio e vita privata, dove ogni capitolo corrisponde ad una partita che compone il perfetto mosaico del perfetto tifoso, quello che soffre, che si illude, che gioisce e programma la sua esistenza (relazioni amorose comprese) esclusivamente in base alla propria squadra, in questo caso l’Arsenal.
“Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé”
Ironico quanto basta, perfetto nella sua composizione è il classico libro che ti rapisce e vi farà ricordare di quante ne avete fatte e sopportate per il bene e per l’amore della vostra squadra, quanto avete sognato e quanto avete maledetto la vostra scelta, ma sicuramente vi farà sorridere e servirà per far capire a molti cosa significa per voi la vostra amata squadra!
La redazione di TheFootballWeLike ringrazia l’amico Daniele Wayo Gaetani per l’articolo gentilmente offerto.
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