OT: Olimpiadi 2018 – Parte II
LETTONIA
Se la Lettonia può ringraziare l’Unione Sovietica per qualcosa, essa è la pista di Bob (solo a 2), Skeleton e Slittino di Sigulda, che era la pista di riferimento dell’URSS e ora è rimasta in eredità alla Repubblica Baltica, permettendole di specializzarsi in discipline per le quali le infrastrutture nel mondo non sono molte (in Italia, per esempio, quella di Cesana è stata chiusa per gli eccessivi costi di gestione).
Grandi speranze sono sullo Skeleton maschile, in cui la Lettonia schiera i fratelli Tomass e Martins Dukurs (figli di un ex-bobbista), che hanno chiuso la classifica di CdM 2017/18 in rispettivamente in terza e quarta posizione. Martins in particolare è uno dei più grandi esponenti della storia di questo sport, avendo vinto 8 Coppe del Mondo consecutive, svariati ori ai Mondiali e due argenti olimpici: in pratica gli manca solamente l’oro a cinque cerchi, ma in Corea non sarà semplice, in quanto sarà dura battere il padrone di casa Yun Sung-bin. Nella gara femminile Lelde Priedulēna può ottenere un piazzamento nelle dieci.
Nel Bob maschile gli equipaggi pilotati da Oskars Ķibermanis ed Oskars Melbārdis (argento a Sochi, ma dovrebbe diventare oro a tavolino), entrambi a podio in CdM in entrambe le discipline, possono provarci per una medaglia sia a 2 che a 4, ma dovranno superare la forte concorrenza di Tedeschi e Canadesi.
Nello Slittino la Lettonia porta ai nastri di partenza 3 atleti nella gara di singolo maschile, ed altrettante atlete nella gara di singolo femminile, ma quelli ad aver maggiori possibilità di salire sul podio sono i fratelli Sics nel doppio: anche il Team Relay può dare chance di medaglia.
Nel Pattinaggio di velocità Roberto Puķītis (Short Track) ed Haralds Silovs (pista lunga) sono buoni atleti a livello europeo, e su palcoscenico mondiale potrebbero ambire a buoni piazzamenti: Silovs può provare ad ottenere qualcosa di più di un piazzamento nella Mass Start.
Nel pattinaggio di figura c’è un buon pattinatore nel singolo maschile, Deniss Vasiļjevs, che potrebbe chiudere intorno alla decima posizione. Segnaliamo la mancanza della squadra di Hockey, sport nazionale nel Paese baltico, che non è riuscita a qualificarsi.
Sulla neve non ci sono atleti nella Combinata Nordica, nel Salto, nello Snowboard e nello Sci Freestyle, mentre nello Sci Alpino e Sci di Fondo ci sono rappresentanze senza pretese.
Vale la pena spendere due parole sul Biathlon: in campo femminile c’è solo Baiba Bendika, discreta biathleta che, se in giornata, potrebbe ottenere qualche piazzamento competitivo, magari fra le prime venti, mentre in campo maschile ci proverà per una medaglia Andrejs Rastorgujevs, uno dei più veloci fondisti del circuito, che però spesso si rivela non troppo affidabile al poligono. Peccato ci sia solo una rappresentante in campo femminile, perché altrimenti con Bendika e Rastorgujevs si sarebbe potuta formare una discreta staffetta mista, superiore a quella di altre Federazioni di seconda fascia.
LIBANO
Sci Alpino (Allen Behlok e Natacha Mohbat) e Sci di Fondo (Samer Tawk) offrono spazio anche al buon Libano.
LIECHTENSTEIN
Solo tre atleti, ma qui ci sono concrete possibilità di medaglia.
Non ce ne voglia il buon Martin Vögeli, fondista, ma tutte le speranze del piccolo Stato alpino sono sullo Sci Alpino. Non ce ne voglia nemmeno il buon Marco Pfiffner, che partecipa a tutte le discipline e che cercherà un piazzamento dignitoso in Combinata in virtù di discrete qualità da slalomista, che di tanto in tanto gli permettono di annusare la seconda manche, ma tutto il (non eccessivo) peso del Principato grava sulle spalle di Tina Weirather, ottima interprete della velocità – in particolare del Super G – che vanta 37 podi, di cui 8 vittorie, in Coppa del Mondo, ed una medaglia d’argento ai Mondiali del 2017.
Figlia della grande Hanni Wenzel, sciatrice liechteinstana (4 medaglie olimpiche, di cui due d’oro, le prime per il Principato, svariate medaglie mondiali e due sfere di cristallo in bacheca), ed Harti Weirather, discesita austriaco (un oro mondiale e 8 vittorie in CdM in bacheca), Tina meriterebbe una medaglia non solo per la simpatia che abbiamo verso i piccoli Stati, non solo per la buona carriera, ma anche per la sfortuna, in quanto riuscì a partecipare solo – giovanissima – alle Olimpiadi di Torino 2006, mentre perse quelle di Vancouver per un crociato rotto e quelle di Sochi per una rovinosa caduta nelle prove della discesa, la prima gara che avrebbe dovuto disputare. I Giochi in Russia dovevano essere i “suoi”, in quanto arrivava da seconda in classifica in CdM, fra le prime nelle classifiche di specialità di Discesa Libera, Super G e Gigante. In bocca al lupo.
LITUANIA
Una decina scarsa di atleti senza troppe pretese, divisi fra Sci Alpino, Sci di Fondo (gli sprinter Modestas Vaičiulis e Mantas Strolia) e Biathlon.
Nel Biathlon verrà probabilmente disputata anche la staffetta mista: gli elementi migliori dovrebbero essere il portabandiera Tomas Kaukenas e Natalija Kočergina.
EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DI MACEDONIA
Uno sciatore alpino (Antonio Ristevski) e due fondisti, uno per genere (Stavre Jada e Viktorija Todorovska). Presenza per onor di firma.
MADAGASCAR
Una sciatrice nelle discipline tecniche dello Sci Alpino, Mialitiana Clerc, nata in Madagascar, ma presto adottata da una famiglia francese.
MALESIA
Altro esordio alle Olimpiadi invernali, grazie allo sciatore alpino Jeffrey Webb, metà statunitense, metà malese, ed al pattinatore di figura Julian Yee Zhi-Jie, che avrà l’obiettivo di qualificarsi per il programma libero entrando fra i primi 24.
MALTA
Elise Pellegrin, nata in Francia ma gareggiante per Malta grazie alle origine di un bisnonno, ci riprova, dopo il 65esimo posto in Gigante ed il 42esimo in Slalom ottenuti a Sochi. Sarà l’unica rappresentante.
MESSICO
Purtroppo non sarà in garà il 59enne Principe Hubertus of Hohenlohe-Langenburg, che sembra non essersi qualificato, ma accompagnerà comunque la delegazione messicana in Corea del Sud. Ci saranno però due suoi seguaci nello Sci Alpino, Rodolfo Dickson, 20enne, adottato a 3 anni da una famiglia canadese, e Sarah Schleper de Gaxiola, che non è la prima turista che si trovava ad Acapulco per caso, ma è un’ex atleta statunitense di CdM (una vittoria nel 2005) con alle spalle già 4 Olimpiadi, che ha acquisito la cittadinanza messicana per matrimonio.
Quest’anno la rappresentativa del Paese centroamericano è relativamente numerosa, visto che ci sono anche un fondista (German Madrazo) ed uno Snowboarder (Robert Franco, slopestyle), mentre spesso in passato il povero Principe sfilava alla Cerimonia d’Apertura da solo.
MOLDOVA
Due atleti: uno sciatore alpino, Christopher Hoerl, che sarebbe un Austriaco naturalizzato dal momento che non avrebbe trovato spazio nella sua Nazionale, ed un fondista, Nicolae Gaiduc, che sarebbe (anche) un biathleta che solitamente gareggia in IBU Cup, il circuito mondiale di secondo livello.
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