OT: Olimpiadi 2018 – Parte III
ROMANIA
Rappresentativa abbastanza numerosa con quasi una trentina di atleti, alcuni dei quali di livello dignitoso, ma non dovrebbero esserci possibilità di medaglie.
C’è una discreta tradizione nel Bob, disciplina in cui arrivò un Bronzo a Grenoble 1968, unica medaglia olimpica invernale per i Romeni, ma dovrebbero verosimilmente arrivare non più che piazzamenti nella top 20, così come per le altre discipline del budello, Skeleton e Slittino.
C’è una discreta tradizione nel Biathlon, in cui in campo femminile c’è solo la 39enne Éva Tófalvi, che qualche anno fa vinse in Coppa del Mondo, ma che a Pyeongchang non può avere particolari ambizioni, mentre in campo maschile la delegazione è più folta – ci sarà pure la Staffetta -, ma anche qui non arriveranno risultato di rilievo.
Per il resto, ci sono rappresentanze di bandiera anche in Sci Alpino, Sci di Fondo (discreto Paul Constantin Pepene), Salto femminile e Pattinaggio di velocità.
SAN MARINO
Anche la Repubblica del Ttano marca presenza grazie allo Sciatore alpino Alessandro Mariotti.
SERBIA
Quattro rappresentanti, ma nessuna possibilità di medaglia: ci sono il fondista Damir Rastić, che normalmente fa anche Biathlon, e tre Sciatori alpini.
Senza pretese i due impegnati nelle gare maschili (Marko Vukićević, nato in Slovenia da famiglia serba, e Marko Stevović), mentre in campo femminile la portabandiera Nevena Ignjatović prenderà il via in tutte discipline e può figurare abbastanza bene in Slalom, in cui in questa stagione ha raggiunto più volte la seconda manche, ed in Combinata, in cui vanta un sesto posto in CdM.
SINGAPORE
Debutto alle Olimpiadi invernali grazie a Cheyenne Goh, giovane neanche 19enne che ha appreso l’arte dello Short Track in Canada dove è cresciuta: può pensare di superare la prima batteria.
- Petra Vlhova – Immagine: TASR – sport.aktuality.sk
SLOVACCHIA
56 atleti, quasi metà dei quali compongono la squadra di Hockey maschile, sport che va per la maggiore nel Paese: selezione composta principalmente da giocatori che militano nel Campionato ceco ed in quello locale, più un paio in KHL. Squadra che ha visto tempi migliori: può figurare discretamente, ma non dovrebbe poter puntare alle medaglie.
Medaglie che si spera possano arrivare dallo Sci Alpino, in particolare dalle discipline tecniche femminili, in cui la Slovacchia può puntare su due atlete di altissimo livello: la portabandiera Veronika Velez-Zuzulová (Slalom), che però è appena rientrata in tempo record da un brutto infortunio e non dovrebbe essere al top della forma in quella che dovrebbe essere la sua ultima Olimpiade, e la giovane Petra Vlhová (soprattutto Slalom, ma anche Gigante, Super G e Combinata), che è una delle poche che può dire di aver battuto Mikaela Shiffrin negli ultimi tempi, il che basta per esplicitare le sue potenzialità da medaglia.
In campo maschile, sempre nelle discipline tecniche ed in Combinata, si difendono i fratelli Andreas e, soprattutto, Adam Zampa, che non di rado entrano nella seconda manche partendo da pettorali alti.
Attenzione alla Slovacchia, medaglia di Argento ai Mondiali di St. Moritz 2017, nel Team Event.
Altra disciplina in cui la Slovacchia punta alle medaglie è il Biathlon, ed anche in questo caso in campo femminile. Quasi tutte le speranze sono su Anastasiya Kuzmina, che di nascita sarebbe russa e farebbe Shipulina (sorella maggiore di Anton, atleta di punta della Russia, non invitato a questi Giochi sebbene non sia mai stato trovato positivo). “Nastya” è una delle migliori fondiste della disciplina, anche se qualche volta si concede qualche errore di troppo al poligono, ed ha vinto la Sprint sia a Vancouver che a Sochi: se facesse il tris sarebbe un record in questo sport.
Fre le donne non sono male neanche le sorelle Fialkova, Paulina ed Ivona: difficile una medaglia nelle gare individuali, ma possono dare un buon contributo alla Staffetta femminile, che può essere un’outsider per il podio. Più difficile tale obiettivo per la Staffetta mista, dal momento che gli uomini sono di livello sensibilmente più basso rispetto alla concorrenza, anche se nell’unica gara di questo tipo disputata in questa Stagione, la Slovacchia si è classificata al quarto posto: nelle posizioni di vetta dopo le due frazioni femminili, ha poi limitato i danni in quelle maschili.
Nello Sci di Fondo non sembrano esserci possibilità di medaglia, ma si può difendere l’esperta Alena Procházková, in particolare nelle Sprint: nessuna possibilità anche dal Pattinaggio di figura, anche se Nicole Rajičová può finire a ridosso delle top 10 nel Singolo femminile.
Ci può invece provare Klaudia Medlová (Slopestyle femminile), anche se in questa Stagione sembra meno competitiva che nella scorsa (bronzo ai Mondiali). Nello Slittino Jozef Ninis può puntare ad un piazzamento nella top 10, anche se il podio, raggiunto una volta in stagione in una gara sprint, sembra improbabile: posizione fra i primi 10 verosimile anche nel Team Relay.
SLOVENIA
Nazione competitiva in diverse discipline, che storicamente faceva la parte del leone nelle medaglie raccolte dalla ex-Jugoslavia.
Nello Sci Alpino peseranno le assenze di Tina Maze, ritiratasi ed appena diventata mamma, e di llka Štuhec, che stava prendendone il posto, ma si è infortunata seriamente ad inizio stagione.
Resta una squadra senza grandi stelle e senza grandi favoriti, ma con diversi atleti competitivi che possono sperare nel podio se azzeccano la gara se non della vita, quantomeno della stagione: fra le donne si punta soprattutto sullo Slalom Gigante con Ana Drev, Meta Hrovat e Tina Robnik, e sulla slalomista Ana Bucik, che può far bene in Combinata così come Maruša Ferk, mentre fra gli uomini le carte migliori sembrano Boštjan Kline nelle discipline veloci e Žan Kranjec – a podio in Gigante in questa stagione – in quelle tecniche.
Nello Sci di Fondo si punta più che altro alle gare sprint femminili con Vesna Fabjan, bronzo a Sochi, Katja Višnar e Anamarija Lampič che hanno tutte collezionato podi in CdM negli ultimi anni, mentre nel Biathlon quasi tutte le speranze sono sulle gare maschili, con l’ottimo tiratore Jakov Fak, che al momento – seppur in leggero calo – è il primo degli umani nella classifica di CdM, ed il discreto Klemen Bauer. In campo femminile peserà l’assenza della veterana Teja Gregorin – trovata positiva all’inizio di questa stagione su campioni delle Olimpiadi di Vancouver 2010: con lei la Staffetta mista avrebbe potuto essere competitiva.
Si spera molto sul Salto, in cui c’è un gruppo di Sloveni (Anže Semenič, Jernej Damjan, Tilen Bartol e, seppur non dominante come un paio di stagioni fa, Peter Prevc) che non parte fra i favoriti, ma può pensare al podio: stesso obiettivo per la gara a squadre, in cui gli Sloveni sembrano partire – con Austria e Giappone – leggermente dietro a Polonia, Norvegia e Germania, pronti a sfruttarne qualche passo falso.
Situazione simile in campo femminile, in cui ci sono tre Slovene nella top 10 di classifica generale di CdM (Urša Bogataj, Ema Klinec e Nika Križnar): possono giocarsi piazzamenti a ridosso del podio, per il quale sulla carta le favorite sono altre. Purtroppo per loro non c’è la gara squadre.
Nello Sci Freestyle ci può provare Filip Flisar, Campione del Mondo nel 2015 nel Cross, mentre nello Snowboard si punta quasi tutto sullo Slalom Gigante Parallelo maschile con Žan Košir e Rok Marguč.
Si è qualificata la Nazionale di Hockey maschile, nella quale ci sono tre giocatori che militano in KHL, mentre la maggior parte degli altri gioca in Campionati dell’Europa centrale (Austria, Germania, Rep. Ceca): dovrebbe essere una delle squadre più deboli della competizione.
SUDAFRICA
Si torna alle Olimpiadi invernali dopo l’assenza di Sochi, in cui si decise di non portare il solo atleta qualificatosi.
Scelta diversa per questa Edizione, in cui ci sarà il solo Connor Wilson (Sci Alpino).
SPAGNA
Delegazione piccola – tredici atleti – che però può tornare a casa con un buon bottino.
Grandi aspettative sulla gara del singolo maschile del Pattinaggio di Figura, con il pluricampione europeo e mondiale Javier Fernández che cercherà di migliorare il quarto posto di Sochi ed ottenere una medaglia che, guardando alla carriera, sarebbe meritatissima, ma la concorrenza è stellare. Nella stessa garà finirà nelle retrovie Felipe Montoya, mentre Hurtado/Khaliavin dovrebbero entrare nella top 20 di quella a coppie.
Alte aspettative anche nello Snowboard, in cui Lucas Eguibar soprattutto, ma anche Regino Hernández (insieme sono forti nella gara di coppia, che però non è nel programma olimpico) possono puntare ad una medaglia nel Cross maschile, così come Queralt Castellet nell’Halfpipe femminile.
Nello Skeleton maschile Ander Mirambell può finire fra i primi venti, mentre da Sci Alpino, disciplina che in passato ha regalato qualche buon atleta, e Sci di Fondo non dovrebbero arrivare piazzamenti di rilievo.
SVEZIA
Altro Paese di grande tradizione negli sport invernali, seppur meno dominante rispetto ad alcune concorrenti.
Nello Sci di Fondo la Svezia è probabilmente la principale anti-Norvegia, cioè quella che può mettere in maggiore difficoltà i cugini Scandinavi.
Svedesi molto competitivi in particolare in campo femminile, in cui ci sono Charlotte Kalla e le sprinter Hanna Falk e Maja Dahlqvist e, soprattutto, Stina Nilsson, mentre in campo maschile le carte più importanti sono Calle Halfvarsson nelle gare di distanza, e Teodor Petersson, Emil Jönsson e lo stesso Halvarsson nelle gare sprint. Le staffette, entrambe vittoriose a Sochi, cercheranno almeno un posto sul podio.
Tralasciamo Salto e Combinata Nordica, in cui gli Svedesi non sono presenti, e passiamo direttamente al Biathlon, in cui i Gialloblù non presentano nomi fra i principali favoriti, ma diversi atleti di buon livello che possono rientrare fra gli outsider.
Fra gli uomini gli elementi più competitivi sono Jesper Nelin, il giovane Sebastian Samuelsson e, soprattutto, Fredrik Lindström, il più esperto e quello finora di maggior successo; fra le donne è presente un trio di belle sperenze composto da Anna Magnusson (1995), Hanna Öberg (1995) e Linn Persson (1994), oltre alle più esperte Mona Brorsson ed Elisabeth Högberg.
Le possibilità di medaglia più alte vengono dalla staffetta femminile, reduce da due podi consecutivi in questa CdM (a Pechino 2022 potrebbero essere uno dei quartetti da battere), seguita da quella mista; chance molto più basse per la staffetta maschile.
Andiamo ora allo Sci Alpino, in cui la Svezia è presente – e molto competitiva – praticamente solo nelle discipline tecniche (Lisa Hörnblad è l’unica che prenderà il via in Discesa e Super G): fra le donne quella con possibilità di medaglia più alte è Frida Hansdotter nello Slalom, mentre Sara Hector, Anna Swenn-Larsson, Emelie Wikström e l’emergente Estelle Alphand (figlia del grande discesista francese, da quest’anno rappresenta il Paese della madre) possono essere incluse fra le outsider. Fra gli uomini il maggior indiziato a salire sul podio è André Myhrer, ma anche Mattias Hargin e Matts Olsson si giocheranno le proprie carte.
La Svezia è una delle favorite per una medaglia nel Team Event, anche perché Myhrer può essere considerato uno specialista dello Slalom Parallelo.
Qualche medaglia dovrebbe arrivare dallo Sci Freestyle. In campo maschile quelli con maggiore possibilità di finire fra i primi tre sono Viktor Andersson e Victor Öhling Norberg nello Ski Cross ed Oscar Wester, Henrik Harlaut e Jesper Tjäder nello Slopestyle.
In campo femminile Sandra Näslund parte da strafavorita nello Ski Cross, mentre Jennie-Lee Burmansson può giocarsi la vittoria nello Slopestyle, specialità in cui può far bene anche Emma Dahlström.
Nello Snowboard la partecipazione svedese è ridotta all’osso, con soli due atleti, Måns Hedberg e Niklas Mattsson, che prenderanno il via nello Slopestyle e nel Big Air.
Sul ghiaccio la Svezia praticamente è (ottimamamente) rappresentata solo negli sport di squadra. La squadra di Hockey maschile ci proverà per l’obiettivo massimo, mentre quella femminile sulla carta parte dietro ad USA e Canada, ma può giocarsi almeno la medaglia di bronzo.
La squadra di Curling femminile può giocarsi la vittoria, presumibilmente con il Canada, mentre quella maschile proverà a difendere il Bronzo conquistato a Sochi: la Svezia non si è qualificata per il torneo di Curling misto a coppie.
Nelle discipline su ghiaccio individuali sono presenti solo due atleti nel Pattinaggio di velocità pista lunga e nel Pattinaggio di figura (singolo femminile): non dovrebbero lasciare il segno.
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