OT: Olimpiadi 2018 – Parte III
SVIZZERA
Gli Elvetici approdano in Russia con la terza delegazione più numerosa – 169 atleti – alle spalle di USA e Canada, e con tante ambizioni.
Su tale numero influisce la presenza delle due Nazionali di Hockey, in cui né quella maschile, interamente composta da giocatori che militano nel Campionato locale, né quella femminile dovrebbero poter ambire alle medaglie, e di 11 Curler, in quanto la Svizzera è presente in tutti e tre i tornei di questo sport, con possibilità di medaglia in ognuno di essi.
Restando al ghiaccio, fra le gare che si disputeranno nel budello dell’Alpensia Sliding Centre, il Bob a 2 pilotato da Clemens Bracher, che ha preso il posto di Beat Hefti, medagliato a Sochi, è l’unico che può dare qualche possibilità di medaglia, mentre Rico Peters può puntare ad un piazzamento nei dieci (a 2 ed a 4), così come Sabina Hafner nella gara a 2 femminile e Martina Kocher nello Slittino; Marina Gilardoni potrebbe finire a ridosso di tale piazzamento nello Skeleton.
Poco ci sia aspetta dal Pattinaggio di figura, in cui Alexia Paganini potrebbe finire fra le prime venti, e dal Pattinaggio di velocità pista lunga, in cui Livio Weger e Ramona Härdi, che puntano soprattutto alla Mass Start, non dovrebbero lasciare il segno. Nello Short Track non c’è rappresentanza.
Passiamo alla neve e veniamo subito a quello che probabilmente è lo sport di maggior tradizione nella Confederazione: lo Sci Alpino.
Fra gli uomini, nella velocità si punta tanto su Beat Feuz, probabilmente il favorito nella Discesa Libera, ma ci sono anche Patrick Küng e Carlo Janka, che però per motivi diversi non sono al top della forma, ed il giovane Loïc Meillard, mentre nelle discipline tecniche ci sono diverse carte a disposizione che potrebbero salire sul podio, presumibilmente sul gradino più basso, in particolare nello Slalom (Luca Aerni, fra i favoriti in Combinata, Daniel Yule e Ramon Zenhäusern, prezioso anche per il Team Event, in cui la Svizzera parte fra le favorite).
Fra le donne Wendy Holdener è una delle più accreditate ad accompagnare Mikaela Shiffrin sul podio dello Slalom, e può fare bene pure in Combinata, mentre nelle discipline veloci Laura Gut parte fra le favorite in Super G, con Michelle Gisin che può anch’essa provarci per una medaglia (pure in Combinata, visto che si sa disimpegnare abbastanza bene anche in Slalom).
Lo Sci di Fondo maschile svizzero si può praticamente totalmente identificare con Dario Cologna (figlio di Italiani trasferitisi a pochi chilometri dal confine), fresco vincitore del Tour de Ski e che non vorrà certo tornare a casa a mani vuote. In campo femminile le Svizzere possono sperare nelle gare sprint con Laurien van der Graaff e la giovane Nadine Fähndrich, mentre Nathalie von Siebenthal ci può provare nelle gare di distanza.
Saltiamo la Combinata Nordica, in cui gli Svizzeri non hanno pretese, sebbene Tim Hug qualche anno fa abbia vinto in CdM, e passiamo al Salto, in cui nelle vene del 36enne Simon Ammann c’è il sangue del campione (4 Ori olimpici, 5 medaglie mondiali, inclusa 1 di volo, ed 1 Coppa del Mondo): non si può considerare fra i favoriti, ma in questa stagione sta tornando competitivo e si può includere fra gli outsider.
Nel Biathlon la Svizzera presenta atleti di discreto livello, che possono ambire (a rotazione) a discreti piazzamenti, ma il podio sembra difficile, seppur non impossibile: fra le donne Selina Gasparin, ottima fondista ed Argento a Sochi, dovrebbe essere quella più competitiva (la staffetta svizzera è praticamente un affare di famiglia Gasparin, in quanto oltre a Selina ci sono anche Aita ed Elina), mentre fra gli uomini quello con maggiori ambizioni potrebbe essere Benjamin Weger.
Nello Sci Freestyle maschile Marc Bischofberger parte come favorito nello Ski Cross, dove anche Alex Fiva ed Armin Niederer possono dire la loro per una medaglia; Andri Ragettli può puntare all’Oro nello Slopestyle, dove possono fare bene anche Fabian Bösch ed Elias Ambühl, mentre Joel Gisler e Robin Briguet ci proveranno nell’Halfpipe.
In campo femminile occhi puntati principalmente su Fanny Smith nello Ski Cross, dove c’è anche Sanna Lüdi, che però sembra avere gli anni migliori alle proprie spalle, mentre nello Slopestyle peserà l’assenza per infortunio di Giulia Tanno, una delle papabili per una medaglia: proverà a non farla rimpiangere Sarah Höfflin, che però sembra trovarsi meglio nel Big Air, specialità non olimpica.
Nello Snowboard, Nevin Galmarini è probabilmente l’uomo da battere nello Slalom Gigante Parallelo maschile, in cui ci possono provare anche Dario Caviezel e, in campo femminile, Julia Zogg, Ladina Jenny e Patrizia Kummer, Campionessa in carica.
Peserà tantissimo l’assenza di Iouri Podladtchikov a.k.a. I-Pod. Il Campione in carica nell’Halfpipe non si è ripreso in tempo da una brutta caduta avvenuta agli X-Games pochi giorni prima dell’inizio dei Giochi: cercheranno di non farlo troppo rimpiangere Patrick Burgener e Jan Scherrer.
Nel Big Air femminile possono fare bene Carla Somaini e Sina Candrian.
TAIPEI CINESE
Ben quattro rappresentanti, senza particolari velleità: uno nello Slittino (Lien Te-an) e tre nel Pattinaggio di velocità pista lunga (Sung Ching-yang e Tai William nelle gare maschili, e Huang Yu-ting in quelle femminili).
THAILANDIA
Quattro atleti anche per il Paese indocinese, di cui ben tre hanno origini italiane: nel fondo ci sono i fratelli Karen e Mark Chanloung, metà Italiani metà Thailandesi, mentre nello Sci Alpino il nome Nicola Zanon è abbastanza eloquente: completa il quadro la sciatrice Alexia Arisarah Schenkel, che prenderà il via in Slalom e Gigante.
TIMOR EST
Dopo essere stato a Sochi quattro anni fa, Yohan Goutt Goncalves – padre francese e madre di Timor Est – fa il bis, rappresentando il Paese dell’Asia sudorientale per la seconda volta consecutiva.
TOGO
Bis anche per la fondista Mathilde-Amivi Petitjean, che rappresentò il Paese africano anche a Sochi. E’ nata in Togo da madre togolose e padre francese, ed ovviamente ha appreso l’arte dello sciare oltralpe: pare sia stata contattata dalla Federazione sciiistica togolose (esiste?) via Facebook.
Si è ritirata all’ultimo l’italiana Alessia Afi Dipol, anch’essa presente a Sochi: non ha alcun legame con il Togo, ma l’azienda di famiglia ha rapporti commerciali con questo Paese africano, il che le ha permesso di avere gli agganci per avere la cittadinanza. In passato ha rappresentato anche l’India.
TONGA
Di madre australiana e padre di Tonga, Pita Taufatofua si è un po’ diviso fra entrambi i Paesi: non è la prima volta che rappresenta il Paese paterno, in quanto lo ha già fatto a Rio 2016 nel Taekwondo.
Portabandiera sia in Estate che in Inverno, cercatelo su Youtube.
TURCHIA
Otto atleti: oltre alle solite rappresentanze senza pretese nello Sci Alpino e nello Sci di Fondo, nel Pattinaggio di figura c’è da segnalare la presenza di Agafonova/Uçar nella Danza, che potrebbero qualificarsi per il programma libero ed, al limite, entrare nella top 20.
La Turchia fa inoltre il suo esordio olimpico nel Salto grazie a Fatih Arda İpcioğlu, che come obiettivo ha il superamento delle qualificazioni con l’entrata fra i primi cinquanta: sarà difficile.
UCRAINA
La disciplina che fa la parte da leone è il Biathlon, su cui il Comitato olimpico ucraino concentra la fetta maggiore dei finanziamenti destinati alle discipline invernali.
Il settore più competitivo è quello femminile, in cui, sebbene partano da outsider nelle gare individuali, vi sono diverse atlete di buon livello – le gemelle Vita e Valentyna Semerenko, l’ottima tiratrice Yuliia Dzhima, Anastasiya Merkushyna, Iryna Varvynets ed Olena Pidhrushna – che fanno dell’Ucraina una delle principali pretendenti per una medaglia nella staffetta femminile, in cui vinse l’Oro a Sochi.
Anche fra gli uomini ci sono alcuni atleti di discreto livello come Dmytro Pidruchnyi, Artem Pryma e Serhiy Semenov: nelle gare individuali potrebbero puntare a piazzamenti nella Top 10, così come nella staffetta maschile, mentre in quella mista una medaglia non è impensabile.
Ci sono rappresentanti in Sci Alpino, Sci di Fondo e Combinata Nordica, su cui sorvoliamo in quanto non dovrebbero lasciare il segno; nello Slalom Gigante Parallelo dello Snowboard Annamari Dancha potrebbe qualificarsi per gli Ottavi di Finale, o, al limite, per i Quarti, mentre nello Sci Freestyle Olga Polyuk dovrebbe chiudere intorno alla 15esima posizione negli Aerials. Rimanendo allo Sci Freestyle, l’Ucraina si può giocare una medaglia negli Aerials con Oleksandr Abramenko, che due stagioni fa aveva vinto la Coppa del Mondo di disciplina.
Passando al ghiaccio, l’Ucraina partecipa a tutte le gare dello Slittino ed a quella di Skeleton maschile, anche se è improbabile che possa ambire a più che piazzamenti nella top 20; Yaroslav Paniot ed Anna Khnychenkova difficilmente arriveranno al programma libero nelle gare di singolo maschile e femminile del Pattinaggio di figura, al contrario di Nazarova/Nikitin, che nella Danza dovrebbero chiudere nella top 20, forse anche top 15.
USA
La delegazione più numerosa con 242 atleti in tutte e 15 le discipline; ovviamente si proverà a vincere il medagliere.
Molte medaglie dovrebbero arrivare dallo Snowboard e dallo Sci Freestyle, che praticamente sono nate negli Stati Uniti, o che qui hanno la loro maggior diffusione.
Nello Snowboard possono arrivare medaglie e vittorie da quasi tutte le discipline tranne che nello Slalom Gigante Parallelo: Cross (fra gli uomini Nick Baumgartner, Jonathan Cheever, Mick Dierdorff e Hagen Kearney, fra le donne Faye Gulini e, soprattutto, Lindsey Jacobellis, che ha vinto tutto tranne che l’Oro olimpico, perso clamorosamente a Torino 2006 quando era ampiamente al comando), Halfpipe (Ben Ferguson e Sua Maestà Shaun White – l’Halfpipe in persona – in campo maschile, Chloe Kim, Kelly Clark, Arielle Gold e Maddie Mastro in campo femminile), Slopestyle e Big Air (Redmond Gerard, Chris Corning e Kyle Mack nelle gare maschili e Julia Marino, Hailey Langland, Jessika Jenson e Jamie Anderson in quelle femminili).
Anche dallo Sci Freestyle possono arrivare soddisfazioni da diverse discipline, ad eccezione dello Ski Cross in cui gli USA non sono rappresentati: Aerials (Mac Bohonnon ed il Campione del Mondo in carica Jonathon Lillis fra gli uomini ed Ashley Caldwell, Kiley McKinnon e Madison Olsen fra le donne), Halfpipe (Alex Ferreira, David Wise, Torin Yater-Wallace ed Aaron Blunck in campo maschile, Brita Sigourney, Devin Logan, Maddie Bowman ed Annalisa Drew), Moguls (Troy Murphy, Casey Andringa e Bradley Wilson nella gara maschile, Jaelin Kauf, Morgan Schild e Keaton McCargo in quella femminile) e Slopestyle (McRae Williams, Gus Kenworthy e Nick Goepper, che in questo quadriennio sembra meno competitivo rispetto a quello scorso ed Alexander Hall fra gli uomini, e Caroline Claire, Maggie Voisin e Devin Logan fra le donne).
Alcune medaglie arriveranno dallo Sci Alpino femminile, con gli USA che potenzialmente potrebbero puntare a vincere tutte le gare con Lindsey Vonn nelle discipline veloci e Mikaela Shiffrin in quelle tecniche, anche se ultimamente la 22enne di Vail sta facendo bene anche nella velocità, in cui gli Statunitensi possono contare anche su alcune outsider (Cook, Johnson, McKennis, Ross): in campo maschile, a meno che Andrew Weibrecht tiri fuori l’ennesima – la terza – sorpresa olimpica in Super G, le speranze a stelle e strisce sembrano essere riposte tutte sul grande Ted Ligety (Gigante e Combinata), che nelle ultime gare di CdM ha dimostrato di star tornando ad un buon livello.
Nello Sci di Fondo gli Stati Uniti sono molto competitivi in campo femminile, in cui possono provarci sia nelle sprint, con Sophie Caldwell, Sadie Bjornsen e Jessica Diggins, che nelle gare di distanza, con Kikkan Randall e di nuovo Sadie Bjornsen e, soprattutto, Jessica Diggins: fra gli uomini non dovrebbe esserci speranze di medaglia, con Simeon Hamilton che si può difendere nelle sprint.
Non dovrebbero arrivare grosse soddisfazioni né dalla Combinata Nordica né dal Salto, in cui l’ottimo volatore Kevin Bicker può però ottenere discreti piazzamenti, in particolare sul trampolino grande (in campo femminile c’è Sarah Hendrickson, che in passato ha vinto la CdM, ma da qualche anno è meno competitiva anche a causa di infortuni).
Il Biathlon è l’unico sport olimpico invernale in cui gli Stati Uniti non hanno mai portato a casa alcuna medaglia: tuttavia ci sono alcuni buoni biathleti che possono rientrare fra gli outsider, come Lowell Bailey, Campione del Mondo in carica nell’Individuale, Tim Burke e Susan Dunklee, che in carriera possono vantare medaglie mondiali. Attenzione alla Staffetta mista, anch’essa un’outsider.
Nello Short Track salire sul podio olimpico non sarà semplice, tuttavia potrebbe esserci qualche possibilità per John-Henry Krueger, per il plurimedagliato – sia a livello olimpico che mondiale – J.R. Celski, che però sembra meno competitivo che in passato, e per la la staffetta maschile, mentre in campo femminile sembra ancora più difficile, anche se nella sua lunga carriera Jessica Smith ha ottenuto un paio di medaglie mondiali ed alcuni podi in Coppa del Mondo.
Nel Pattinaggio di velocità pista lunga Joey Mantia sembra essere l’unico fra gli uomini con possibilità di finire fra i primi tre, in particolare nella Mass Start: ci sarà pure il plurimedagliato Shani Davis, ma da qualche anno non è particolarmente competitivo e potrà ambire al massimo a buoni piazzamenti. Fra le donne Brittany Bowe ed Heather Bergsma (moglie dello speedskater olandese Jorrit, da nubile si chiamava Richardson) possono provarci per una medaglia sulle distanze brevi, così come Mia Manganello nella Mass Start. Nelle gare ad inseguimento a squadre sembrano esserci più possibilità di salire sul podio nella gara femminile che in quella maschile.
Passiamo al Pattinaggio di Figura, in cui Nathan Chen ci può provare per il podio nel singolo maschile, in cui gareggiamo anche Adam Rippon e Vincent Zhou, che possono ottenere buoni piazzamenti, obiettivo cui può ambire anche Mirai Nagasu nel singolo femminile: nella gara a coppie A. Scimeca Knierim/C. Knierim (moglie e marito) non dovrebbero ambire a più che un posto nella top 10, mentre della Danza Hubbell/Donahue possono puntare alla top 10, Chock/Bates sognano il podio e M. Shibutani/A. Shibutani (sorella e fratello) l’oro, anche se i canadesi Virtue/Moir ed i Francesi Papadakis/Cizeron partono favoriti. E’ inoltre probabile una medaglia nel Team Event.
Dallo Slittino possono arrivare buoni piazzamenti in tutte le gare: nel singolo maschile possono fare bene Chris Mazder e Tucker West, così come Mortensen/Terdiman nel doppio, mentre nel singolo femminile Summer Britcher ed Erin Hamlin sono forse quelle con maggiori chance di medaglia, che potrebbe arrivare anche dalla staffetta.
Nello Skeleton, Matthew Antoine e Katie Uhlaender possono puntare alla top 10, traguardo verosimile per gli equipaggi del Bob a 2 pilotati da Codie Bascue, Nick Cunningham e Justin Olsen, tutti andati a podio durante la Coppa del Mondo di questa stagione, ma solo nelle gare disputatesi sul tracciato casalingo di Lake Placid, mentre nel Bob a 4 solo Codie Bascue sembra poter ambire ad un buon piazzamento.
Possibilità di medaglia più che concrete arrivano dalla gara a 2 femminile, in cui gli USA schierano due equipaggi (Elena Meyers Taylor/Lauren Gibbs soprattutto, ma anche Jamie Greubel/Aja Evans) che possono salire sul podio.
Nel Curling gli Stati Uniti sono ai nastri di partenza in tutti e tre i tornei (maschile, femminile e doppio misto), ma nella migliore delle ipotesi partono da outsider. Nell’Hockey femminile le Statunitensi dovrebbero giocarsi come di consueto l’Oro con il Canada, mentre nel torneo maschile gli USA sono probabilmente e logicamente la squadra, o una delle squadre, più danneggiate dalla mancanza dei giocatori NHL. E’ una selezione composta da giocatori che militano in KHL (3), negli altri principali Campionati europei e nelle leghe inferiori o universitarie statunitensi: si può difendere, ma sarà difficile andare a medaglia.
UZBEKISTAN
Due atleti: uno senza pretese, lo sciatore alpino Komiljon Tukhtaev, ed uno piuttosto competitivo, il Pattinatore di figura (russo-cinese-coreano) Misha Ge, che può puntare alla top 10 nel singolo maschile.
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